domenica 23 settembre 2007

Governo: Fase 2 si cercano i compromessi


Come già detto in precedenti post, il mio scetticismo sulla "sinistrità" di questo Governo man mano che passa il tempo diventano certezze quando cominciano a delinearsi i contorni delle materie oggetto della spinta in avanti (mi ricordano tanto i piani quinquennali sovietici, o il "grande balzo in avanti" di maoista memoria oppure ancora il "mission accomplished" di Bush dopo la deposizione di Saddam). Con il conclave di Caserta il Governo, se le indiscrezioni diventeranno realtà, entrerà nel solco lasciata da quelli che lo hanno preceduto negli ultimi 27 anni (da Amato in poi) ossia ossequiosa referenza verso i poteri forti, di cui non ne intaccherà minimamente il potere, e briciole per il resto della popolazione. Analizziamo. Le liberalizzazioni, come scritto in precedenza, già si è smusato con i tassisti ora si smuserà con le professioni "forti" e avremo il pannicello caldo al posto della furia moralizzatrice ed antievasoria. Non si è capito che non è il prblema degli ordini in se ma della loro influenza politica fortissima (quanti appartenenti ad ordini professionali fanno parte del Parlamento?) che impedirà qualunque intento riformatore (ammesso che queste siano riforme) mentre basterebbe porre per legge delle incompatibilità fra l'appartenere a ordini e la carica di parlamentare per limitarli un pò, solo un pò; lo stesso dicasi per il trasporto pubblico locale che è ormai allo sfascio visti la malagestione da un lato e i tagli dall'altro: ed allora cosa credete che accadrà? Ma il privato naturalmente stile Alitalia (e fra un pò Ferrovie) dove la collettività pagherà il costo sociale e il privato privatizzare gli utili (se ce ne saranno); il vero problema è che oggi sia pure in maniera larvata a trionfare non è la democrazia ma il corporativismo dove chi può si nasconde dietro la mano pubblica e chi non può s'arrangia per il posto all'ombra. Abbiamo dimenticato che ci sono settori che, proprio per le caratteristiche intrinseche che hanno (come ad esempio l'elevato costo della manutenzione) non possono essere privatizzati? Per non parlare delle pensioni dove banche ed assicuraziuoni già affilano le armi per catturare clienti e partecipare alla spartizione della "appetibilissima" torta del TFR con al momento pochissime garanzie, per chi opterà pro fondi chiusi o aperti (mi fa orrore solo il pensiero di affidare i mie risparmi a persone e non allo Stato di cui faccio parte, per quello che ne potrebbero fare e vedo già le mosche ronzare intorno), se non quelle base non essendo stato sciolto il nodo della partecipazione che riconosca un minimo, comunque, agli assicurati cosa cui naturalmente vede l'opposizione degli istituti finanziari ed assicurativi: un pò come accadde per la privatizzazioner delle assicurazioni auto dove, se ricordate, si parlava che avrebbe favorito la concorrenza fra compagnie (così come la riduzione dei costi ed altre favolette) mentre ormai non mi ricordo quante indagini ci sono state per cartello da parte dell'Antitrust. Ricordiamocelo quando andiamo a votare che il nostro voto è come un sondaggio ormai ed una volta espresso costoro si aspettano che torniamo al nostro posto mentre loro son sempre lì e sempre gli stessi: quindi trovo inutile la favoletta del confronto fra Berlusconi e Prodi in quanto sono l'uno il rovescio dell'altro ossia espressione di elitès in "guerra" fra loro ma la maggioranza, noi, siamo esclusi e stiamo a guardare. Scommetto che se troveranno l'accordo partirà un battage mediatico senza precedenti per come risolleveranno il paese ma in realtà i problemi rimarranno tutti, e dico tutti, faranno qualche legge emaneranno qualche regolamento ma la "vera" soluzione al problema è ancora lontana da venire giacchè se solo fosse affrontata metterebbe in discussione il sistema (ed i suoi equilibri) nel suo complesso rischiando di farlo crollare, quindi niente soluzione ma solo, appunto, pannicello caldo per i fessi......... per noi

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