Ormai non ci sono più aggettivi "diplomatici" per definire quella che è una vera e propria guerra delle risorse fra Russia e resto dell'Europa. Il disegno è chiaro sottomettere, attraverso il ricatto energetico, prima quelle che erano le ex repubbliche sovietiche e poi l'intero continente per imporre la propria volontà e le proprie tariffe, meno male che si sta avendo un'inverno poco rigido sennò davvero si era nei guai. Mi ricordo ancora quando "qualcuno" del precedente Governo accreditava il presidente russo della patente di "sincero democratico" che aveva aderito ai valori occidentali: qui due sono le cose o i valori occidentali sono il sopruso e la volontà di dominio politico-economico-militare e allora il presidente russo è un sincero occidentale, o i valori sono altri e allora a Mosca c'è un tiranno che usa le risorse per riconquistare le colonie che ha perso e tiene buoni i possibili competitori con il ricatto di chiudergli il rubinetto energetico, da quest'alternativa non si scappa. Se perfino Lukascenko padrone e despota della Bielorussia gli si è rivoltato contro davvero è un segnale poco incoraggiante per il mondo intero. Non vorrei che dalle parole, in un prossimo futuro (spero ipotetico), si passasse ai fatti di un confronto armato fatto non per volontà di dominio ma per la sopravvivenza degli esseri umani. La lezione capitalista i russi l'hanno compresa molto bene, temo, e hanno capito che laddove non hanno potuto le armi e il terrore possono le risorse e la differenza fra chi ha e chi non ha............
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