si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
domenica 23 settembre 2007
Due minoranze, ma la maggioranza dov'è?
E' ormai acclarato che l'UdC si sia affrancato dalla CdL (salvo ripensamenti dell'ultim'ora e svuotamenti da parte di FI e altri soprattutto dell'ala "ministeriale" udiccina), e che siamo in presenza di due opposizioni che fanno strade diverse: la domanda è qui prodest? Non credo che l'UdC entrerà nella maggioranza sarebbe estremamente rischioso per un partito che fino a ieri dell'opposizione a questo Governo ne ha fatto un cavallo di battaglia, quindi l'obiettivo è un'altro. O nella fase due l'idea è di "far fuori" Prodi e la sinistra cosiddetta massimalista spostando al centro l'asse della coalizione (anche in vista delle cosiddette riforme modernizzatrici che dovrebbero rinnovare il paese, ma il mio dubbio su esse è molto fondato e lo sapete), recuperando da un lato l'elettorato moderato (in una parola i delusi e i colpiti maggiormente dalla sinistra statalista, così dicono ma anche qui il dubbio mio è forte) e dall'altro ponendo le basi del grande centro democristiano con un'ala sinistra genere PSI in veste Ds ed ex-ulivisti che farebbe da contraltare (le mosse di Mastella sembrano andare in questa direzione); oppure nel grande gioco che sta per aprirsi con il partito democratico l'ala democristiana potrebbe abbandonare la Margherita e confluire in un soggetto diverso diverso lasciando Prodi "ostaggio" dei Ds e con la pattuglia ulivista; oppure ancora dovendo fare le riforme serve qualcuno, che grazie alla maggioranza "ad ali a geometria variabili" consentirebbe di emarginare la sinistra e le attuerebbe in senso moderato (in pratica una riedizione di quanto fatto finora da tutti i governi dal 1990 in poi, che gioia) sapendo che a pagare in fondo di più sarebbero gli stessi di sempre. Ora in questi scenari ci sono almeno due variabili: la prima è l'asse Prodi-Ulivo-Sinistra che per non farsi spiazzare ha due opzioni o spingere per la nascita del Partito democratico o spostare la barra a sinistra con la segreta speranza di una spaccatura dei Ds che riporterebbe un'indebolimento complessivo della coalizione ma gli eliminerebbe i nemici, maggiori, interni; la seconda opzione è quella del ritorno alle urne con la sicura sconfitta per la coalizione (ma la non sicura vittoria per la destra populista mancando l'udc) con il conseguente riaprirsi di tutti i giochi. La seconda variabile è la possibilità di un simmetrico comportamento, e quindi un'asse D'alema-Berlusconi (oggi sul Corriere si diceva che entrambi hanno una faccia della stessa moneta e il problema era quello di chi dei due riuscisse a strappare la faccia della moneta che l'altro ha, è bizantino lo so ma non c'è da meravigliarsi) che lavorando ognuno sulla propria sponda "elimini" gli avversari del bipolarismo e lasci tutto così com'è perchè nella loro visione politica essi sono quel che sono solo nell'ottica bipolare e di conseguenza nella spaccatura verticale della società da hanno tutto da guadagnarci come potere politico. Quale sarà l'evoluzione non si sa, è tutto in fase di costruzione e decostruzione è quindi la situazione è magmatica: una cosa è certa, però, e che il Paese è lontano, molto lontano, da questi giochini alla Dr. Stranamore e i danni che ne deriverebbero sono enormi (come già ora è siderale la distanza fra paese politico e paese reale) e a pagare la "bolletta" saremo noi cittadini che stiamo alla finestra in attesa (sempre meno paziente) che questi signori smettano di giocare con le tasce, le vite e i soldi altrui e si decidano a governare seriamente, ed equamente, che è poi la cosa per cui noi lì li abbiamo mandati, mica altro........
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