(fonte: http://canali.libero.it/affaritaliani/tralerighe1912.html )Già se questa è sinistra c'è davvero da preoccuparsi, se il proprietario di un giornale ritenuto di area centrosinistra, segnatamente di sinistra riformista, allora tempi duri aspettano coloro che ancora credono in un Governo di questa connotazione. Il problema è che in Italia una sinistra non esiste più: per sinistra s'intende un movimento o partito che come obiettivo principale abbia la redistribuzione del reddito a favore dei ceti meno abbienti, che ponga come primo punto l'espansione dei programmi di inserimento sociale e lavorativo dei giovani, che bada più a far pagare le tasse (in base al principio costituzionale della progressività delle imposta e della base imponibile) e con esse, dopo averlo riformato, mantenere il Welfare come nei civili e avanzati che guardano al futuro. Quindi non mi meraviglio che qualcuno si comporti come padrone delle ferriere sicuro che non ci sarà nessun potere a contrastarlo e soprattutto che non ci sono contropoteri capaci di far pesare un minimo di autonomia e indipendenza in una professione come quella di giornalista che invece dovrebbe essere scevra da condizionamenti.
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