domenica 23 settembre 2007

Fallimento di una politica.......

Il nuovo Capo del Pentagono ha ammesso che in Iraq gli americani stanno perdendo: è una sconfessione di quanto affermato da Bush fino a pochi giorni fa. Già la democrazia con le armi non ha funzionato gli americani non hanno fatto tesoro della lezione che inglesi in quelle stesse zone hanno avuto dalle stesse tribù (allora la divisione in Stati non c'era), e questo gli sta costando carissimo. Analizziamo. Dopo le menzogne delle armi di distruzione di massa l'invasione di questo paese (a proposito ho letto da qualche parte che Kofi Hannan ha addirittura detto che visto com'è andata a finire forse era meglio tenersi il dittatore.... eccone un'altro che scopre l'uovo di colombo) era stata presentata come l'inizio della democratizzazione e della stabilizzazione dell'area, una nuova era incomiciava ecc. dimentichi anche stavolta di molte cose successe nella prima guerra del golfo (cosucce del genere aver permesso a Saddam di reprimere nel sangue la rivolta sciita nel sud del paese, con gas pare, rivolta che gli americani avevano fomentato), e che gli irakeni non avevano dimenticato invece. La distruzione dell'apparato burocratico-amministrativo a cominciato a dare argomenti ai sunniti per ribellarsi (Falluja? ricorda nulla? fosforo bianco?), la mancata collaborazione con gli sciiti, la costituzione che nessuno riconosce, tutti errori. L'accaparramento delle risorse di petrolio (l'Irak poggia su un mare di petrolio e in tv si vedevano gente ai distributori di benzina fare la fila, mah). L'incapacità di gestire il rapporto con persone di cui non si conosce nulla ha poi fatto il resto e arriviamo ad oggi, che dopo tanti proclami (anche dei vari filoamericani presenti anche da noi che ci hanno fatto un vero e proprio tentativo di manipolazione per convincerci della giustezza della cosa) anche degli alleati di allora, si dichiara che, come in vietnam e come sta accadendo in Afganistan, si prende atto che tutto il casino fatto non è servito a nulla che la guerra la stanno perdendo e che deve aprirsi un "tavolo regionale" (presenti due dei vari paesi facenti parte dell'asse del male, ironia della cosa io la noto e voi?) per discutere onde evitare che l'ormai acclarata guerra civile deflagri trascinando con se tutto lo scacchiere mediorientale (mi domando se ne accorgono ora? ma gli analisti, gente pagata per pensare agli scenari ce l'hanno, quindi o li hanno ignorati o non li hanno nemmeno interpellati) ed in Libano ne abbiamo già degli esempi. I democratici americani, che come sappiamo non criticano l'entrata in guerra ma la sua gestione (è poco ma è comunque un passo avanti), stanno incamminandosi proprio sulla strada che Bush, ed i suoi epigoni teo/neocons, anche stranieri, vedeva come il drappo rosso di fronte al toro ossia dover di fatto ammettere che ha fatto un'errore di valutazione strategica grossolano che non ha nemmeno scalfito l'internazionale del terrore (anzi semmai l'ha rafforzata oltremisura), e che quando si è capo di una potenza economico-militare-politica come gli USA la prima cosa da tener presente è la ponderatezza delle decisioni, già perchè se ci avesse voluto vendicare era l'Arabia Saudita (alleata degli americani e fornitrice di petrolio, nonchè strettamente collegata alla famiglia Bush da decenni ormai, e si sa sui soldi ce poco da scherzare) da colpire e lì che la corrente oltranzista ha attecchito ed è lì che ci sono coloro che finanziano il terrore, ma si sa le vie dei processi mentali umani sono infinite e varie....... la domanda è: ora che si fa? si torna a casa con la coda fra le gambe? e le migliaia di vittime irakene (comprese quelle avvelenate dall'uranio impoverito) della guerra chi le risarcisce? e i morti occidentali, i tanti soldati di varie nazionalità, anche italiani, che lì ci hanno lasciato la vita? Non credo che basti dire ci dispiace ci siamo sbagliati amici come prima (o meglio lo si può fare negli USA, e da qualche tempo in Italia, dove tutto ha un costo compresa la vita umana) ma qualcuno potrebbe non essere d'accordo, e costoro e le loro famiglie chi li risarcisce? Nessuno. Sono sicuro che gli storici futuri quando guarderanno a questo periodo di "impero" (per fortuna già in fase calante) americano, al riparo dalle ideologie, il giudizio che daranno sarà molto duro e tagliente verso cooro che così a cuor leggero hanno davvero portato il globo sull'orlo di un'altra catastrofe solo per la vanagloria ideologica e per affermare con la forza un sistema che altri (vedi america latina) stanno già abbandonando e cercando altre sponde. Come Saddam anche quelli che hanno fatto un tale disastro dovrebbero rispondere davanti ad un Tribunale dei popoli che possa giudicarli (con tutte le garanzie è ovvio non siamo incivili) per il loro operato. Fra un pò sarà Natale ma io avrò poco da festeggiare perchè c'è poco da essere orgogliosi di qualcuno o qualcosa: Auguri

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